Le nuvole, brizzolate, scivolano rapide sul panno azzurro che veste Amsterdam. Una luce zoppicante si appoggia alle tinte vivide dei fiori che affollano strade, ponti, e persino biciclette.Più in basso altre nuvole si addensano sulle teste dei passanti, pregne dell’acre nettare dispensato dai ganimede dei coffeeshops. I ciclisti, dispotici ed altezzosi, lanciano tintinnanti invettive ai pedoni distratti che invadono il loro regno a pedali. Un’elettrica orda multietnica intasa con grida barcollanti le vie dell’amore a prezzo fisso. Sono certo che Bosch, Van Gogh e Rembrandt, da lassù, nell’empireo della bellezza, guardano gialli d’invidia per non poter aggiungere questi nuovi colori alla loro tavolozza. Nel frattempo gli occhi si riempiono di stupore e gratitudine per gli innumerevoli miracoli di cui inconsapevolmente ci hanno fatto dono, custoditi nei meravigliosi portagioie che sono i musei sparsi per la città.
Così come infinita è la gratitudine per Anna Frank, caparbia narratrice dell’assurdità di un’infanzia annientata: conoscere i luoghi in cui quella miseranda esistenza si è trascinata significa affrontare sgomento, rabbia, senso d’impotenza di fronte al male che gli uomini possono provocare, ma significa anche entrare nel profondo di una pagina imprescindibile della Storia.
A poche mandrie bovine di distanza da Amsterdam sorge Haarlem, quieta cittadina di rango, nobile come l’organo conservato nella sua Grote Kerk, delizia di mani dorate quali quelle di Mozart e Schubert.Bisogna invece contare molti alberi prima di poter vedere alzarsi all’orizzonte la città di Erasmo. Man mano che dai grattacieli che proteggono la stazione ci si inoltra verso la città vecchia, gli edifici tornano ad assumere una dimensione più umana. E dopo aver camminato per chilometri fra negozietti global ecco che, dallo spiraglio di un vicoletto si apre Delftshaven, il porticciolo da cui quasi 400 anni fa salparono i padri pellegrini alla volta del nuovo mondo: nello stesso luogo in cui la loro avventura iniziò, la nostra, ahinoi, finisce.
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